Estate siciliana 2011.

La spiaggia era da cartolina e la nostra voglia di divertimento

 era quella dei vent’anni;

ma la sua era più intensa,

 quella di chi voleva recuperare il tempo perduto.

Era bello, bellissimo, un Bronzo di Riace con gli occhi

 che parevano laser di autovelox.

Non lo nego: noi ragazze si faceva a gomitate per stargli vicino

e lui discreto, forse timido, faceva finta di nulla e sorrideva.

La sera, finito il lavoro, si univa a noi

 per cantare e scherzare sulla spiaggia.

 

Il suo nome era complicato, così lo chiamavamo

 come gli abitanti del suo paese, di cui era orgogliosissimo.

Il suo lavoro era vendere roba da poco sulla spiaggia.

Il suo paese è la Mauritania.

Il suo colore è nero.

 

Grazie, Amauri, non so dove tu sia ora,

ma è in ricordo della tua compagnia

 che abbiamo creato questa linea.